CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SULL’ESPERIENZA DEL NORD-AMERICA

Abbiamo preso in esame finora studi provenienti dal nord-america dove i concetti di affido condiviso e bigenitorialità sono presenti, e praticati, da più tempo, e quindi hanno dato modo agli studiosi di acquisire una maggiore esperienza nel settore.

Negli USA gli esperti del settore, dopo anni di esperienza, sono molto cauti verso queste modalità di affidamento, segnalando notevoli criticità (studio Lye del 1999) e la comparsa di uno stile di attaccamento disorganizzato nei due terzi dei bambini in residenza alternata (Solomon e George nel 1999).

Questi studi hanno portato a modifiche legislative che prevedono maggiore protezione dei bambini.

Per il Canada i tre studi citati mostrano come da un lato l’affido condiviso e la residenza alternata rispondano più a un ideale-tipo dei genitori che al vero interesse del bambino (Denys Coté nel 2006) e dall’altro rappresentano solo una moda passeggera (Michel Gagnon nel 2006) destinata a finire presto, come tutte le mode.

Sempre dal Canada ci giunge l’invito a non perdere di vista il vero interesse del bambino a vantaggio di posizioni ideologiche, politiche o economiche sostenute dai genitori (Francine Cyr nel 2006).

Dopo questa panoramica sulle esperienze degli USA (1999) e del Canada (2006) in tema di affido condiviso e residenza alternata ci proponiamo di affrontare le esperienze dei paesi europei, dove questi concetti sono giunti in ritardo rispetto al nord-America, come tutte le mode di oltreoceano del resto, e vengono sostenuti acriticamente senza tener conto del fatto che proprio in America molti Stati hanno modificato la legislazione in virtù dei danni che affido condiviso e residenza alternata hanno arrecato ai bambini che ne sono stati vittima.

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