L’ESPERIENZA FRANCESE – I

poussin

La legge francese che ha introdotto nel Code civil l’affidamento condiviso e la residenza alternata (garde alternée) è del 2002; sino ad allora l’affidamento era monogenitoriale e il codice civile vietava espressamente il doppio domicilio dei figli di coppie separate. Molte coppie però, di comune accordo e venendo incontro ai desideri dei loro figli, adottavano questa modalità che però era vietata dalla legge.

Al fine di ovviare a questa situazione di illegalità di fatto, e sulla scorta di lavori di psicologi e sociologi che dimostravano che la doppia residenza del minore, quando adottata di comune accordo, non aveva effetti negativi sullo sviluppo del bambino, il Parlamento francese giunse all’approvazione della legge del 2002.

A distanza di alcuni anni dall’introduzione dell’affido condiviso e della residenza alternata gli stessi studiosi che li avevano propugnati negli anni ’90 si sono accorti che le cose non funzionavano come dovevano e hanno cominciato a pubblicare lavori critici verso queste modalità di affidamento.

In particolare il Prof. Gérard Poussin, Professore di psicologia clinica all’università Pierre Mendès-France di Grenoble nel 2010 ha pubblicato insieme ad altri studiosi un libro dal titolo significativo, Pour ou contre la garde alternée?, nel quale testualmente scrive:

La residenza alternata non può affatto essere pensata con la stessa modalità per età differenti. Ci sono differenze evidenti tra un bambino molto piccolo, un bambino nel periodo scolare e un adolescente.

Vorrei farvi conoscere il risultato di due studi che abbiamo realizzato. Il primo è conosciuto e pubblicato e l’altro in corso di stampa.
Il primo studio è stato fatto nel 1996, prima della legge del marzo 2002 che ha autorizzato la residenza alternata. È risultato che i bambini in residenza alternata erano il 3,6% e avevano una migliore stima di sé rispetto ai bambini che vivevano secondo una modalità di affido più classica: la residenza principale.
Oggi questa differenza è completamente scomparsa. Questo significa che prima del 2002, poiché il giudice non poteva imporre la residenza alternata, i genitori dovevano mettersi d’accordo e comunicare tra loro. Oggi, si ha sempre il 3,6% che comunicano tra loro e il restante 16% cui questa modalità di affido è stata imposta. E senza comunicazione, i benefici della residenza alternata sono annullati.

BIBLIOGRAFIA

Brisset C, Dolto C, Poussin G: Pour o contro la garde alternée? Mordicus, 2010.

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