“L’ISTERIA COLLETTIVA DEGLI ABUSI SESSUALI” – I

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Si tratta del titolo di un libro, recentemente tradotto in italiano e messo in commercio da una nota casa editrice urbinate di testi universitari, nella collana psicologia della quale è curatore uno psicologo, docente universitario, autore di una lunga introduzione al libro medesimo.

Il testo originale risale al 1990 ed è stato scritto da un medico newyorkese, Richard Alan Gardner, tristemente famoso come il padre della cosiddetta PAS, ovvero la sindrome di alienazione genitoriale o parentale (Parental alienation syndrome in inglese).

L’originale non è stato pubblicato negli USA da un editore di testi scientifici ma, udite udite, dal suo stesso autore che con i proventi del suo lavoro stampava i libri in proprio; sosteneva di aver creato una casa editrice che, molto creativamente, chiamò Creative Therpautics, e che aveva in catalogo solo i libri da lui stesso scritti, pare circa una quarantina, molti dei quali ricavati rimaneggiando i precedenti, prendendo un capitolo da uno e un capitolo dall’altro e ‘creativamente’ mescolandoli tra loro.

La tesi di fondo di questo libro, L’isteria collettiva degli abusi sessuali, è sostanzialmente la seguente: gli abusi sessuali sui minori non esistono, il gran parlare che se ne fa non è dovuto alla sempre più diffusa scoperta di questo orribile reato a tutti i livelli, soprattutto nelle famiglie, ma a una sorta di isteria collettiva dalla quale saremmo stati colpiti tutti quanti noi che condanniamo senza mezze misure la pedofilia. Da qui il parallelo, davvero ardito e ‘creativo’, con i processi alle streghe; i pedofili quindi, coloro che abusano dei minori, vengono assimilati, da questo creativo autore, alle ‘streghe’ del 1600 e noi persone normali che condanniamo la pedofilia veniamo assimilati, nella mente creativa di costui e di tutti quelli che la pensano come lui, agli inquisitori del 1600 che conducevano le cosiddette cacce alle streghe.

Questo paragone è totalmente destituito di senso perché le cosiddette ‘streghe’ del 1600 erano in realtà donne che reagivano alle violenze e abusi subiti in famiglia con crisi psicomotorie che oggi chiameremmo di conversione (crisi isteriche del 1800 e primi del 1900) e che erroneamnte venivano ritenute possedute dal demonio e come tali sottoposte a processo sommario, torurate e poi bruciate vive sui roghi che sinistramente illuminarono quei secoli bui; i pedofili sono invece dei criminali che commettono reati orribili e quando vengono scoperti vengono regolarmente processati e se riconosciuti colpevoli condannati a pene detentive.

Tra le due cose non esiste relazione alcuna e voler vedere queste due cose in relazione tra loro è segno di non buona salute mentale. Pertanto, al fatto che che uno squilibrato come il dr Gardner avesse di queste uscite possiamo pure passarci sopra, ma che oggi qualcuno tenti di rivalutare questo squallido personaggio da incubo, è cosa che desta più di qualche sconcerto.

Ci proponiamo di analizzare questa operazione filo-pedofila in tutti i suoi aspetti.

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Una risposta a ““L’ISTERIA COLLETTIVA DEGLI ABUSI SESSUALI” – I”

  1. Questo e’ molto noto:

    L’originale non è stato pubblicato negli USA da un editore di testi scientifici ma, udite udite, dal suo stesso autore che con i proventi del suo lavoro stampava i libri in proprio; sosteneva di aver creato una casa editrice che, molto creativamente, chiamò Creative Therpautics, e che aveva in catalogo solo i libri da lui stesso scritti, pare circa una quarantina, molti dei quali ricavati rimaneggiando i precedenti, prendendo un capitolo da uno e un capitolo dall’altro e ‘creativamente’ mescolandoli tra loro.

    Il Gardner e’ riuscito a pubblicare un solo articolo in una rivista con peer review — ci sono voluti 10 anni di tentativi e diecine di ‘rejections’ dell’articolo, prima di trovare qualcuno che decidesse di pubblicarlo. L’articolo non e’ mai stato citato in future ricerche scientifiche. Lo ha citato Gardner stesso nei suoi libri. L’articolo ha una parte con statistica — che allora avrebbe dovuto far ridere … e che oggi certamente farebbe ridere. Forse si dovrebbe scrivere una ‘recenzione’ / critica di questo articolo per mostrare l’ignoranza del Gardner — teorica, concettuale, metodologica-statistica, e logica. Se qualcuno riesce a convincermi della possibile utilita’ di tale critica, sarei disposto a farla.

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