PRIMO STUDIO CANADESE

cote

Nei post precedenti abbiamo esaminato due studi statunitensi; sarà pur vero, come affermato in un recente articolo che sostiene acriticamente la bigenitorialtà e la residenza alternata, che non risultano studi statunitensi successivi al 1999, ma questo per il semplice motivo che una volta dimostrato, anche attraverso i due studi da noi citati, che il problema non è così semplice come lo si vuole proporre da parte di alcuni (tempi paritari e tutti felici e contenti) gli americani, probabilmente, avranno ritenuto che non era il caso di sprecare tempo e risorse per ulteriori studi.

Ad ogni buon conto continueremo a cercare, anche attraverso nostri contatti negli USA e se troviamo ulteriori studi li proporremo attraverso il blog.

In questo, e nei post successivi, riportiamo alcuni studi effettuati nel Canada nel 2006; nello stesso anno il nostro Parlamento approvava a legge 54/2006. Questa singolare coincidenza di date dà la misura dell’arretratezza culturale e scientifica del legislatore che nel 2006 licenziava come legge dello Stato provvedimenti, quali l’affido condiviso, il doppio domicilio e il mantenimento diretto che, contemporaneamente, altri paesi mettevano già in discussione.

Un primo studio è della Prof.ssa  Denyse Côté, docente al Dipartimento di sociologia dell’Università del Québec, dal titolo D’une pratique contre-culturelle à l’idéal-type: la garde partagée comme phénomène social (Da una pratica contro-culturale all’ideale-tipo: l’affido condiviso come fenomeno sociale).

Attraverso l’analisi di due studi empirici condotti con minori in affido condiviso la Prof.ssa Coté mette in evidenza come la residenza alternata risponda più a un ideale-tipo dei genitori che all’autentico interesse del minore; questo il riassunto del suo studio:

La preferenza attuale di molti professionisti per l’affido condiviso si fonda su una rappresentazione di uguaglianza ed equilibrio: il bambino potrà così vedere i suoi genitori su una base regolare e questi avrebbero la possibilità di sviluppare un legame genitoriale attivo. Questa rappresentazione non corrisponde affatto alla realtà. Essa trasforma l’affido condiviso in panacea e disconosce la sua configurazione e i suoi limiti reali. Questo articolo presenta i risultati di due studi empirici su genitori con affido fisico condiviso. Esso mette in rapporto l’ideale-tipo dell’affido condiviso con la vita quotidiana, i rapporti coparentali e la divisione asimmetrica  dei compiti in affido fisico condiviso“.

BIBLIOGRAFIA
Côté D:
D’une pratique contre-culturelle à l’idéal-type: la garde partagée comme phénomène social. Revue québécoise de psychologie, vol. 27, 1, pp 13-32, 2006. (https://oraprdnt.uqtr.uquebec.ca/pls/public/rqpw001.afficher_detail?owa_bottin=&owa_contexte=$1935-50&owa_apercu=O&owa_membre_par_adresse_IP=N&owa_annee=2006&owa_volume=27&owa_numero=1&owa_article=A013)

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