Concludiamo per ora l’analisi dell’esperienza francese su affido condiviso e residenza alternata con un articolo di notevole interesse pubblicato nel 2010 dalla Rivista Actualité Juridiques Famille; gli autori sono rispettivamente un Giudice di famiglia del Tribunale di Nanterre e un Avvocato di Parigi.
Indicano in primo luogo alcuni criteri per concedere la residenza alternata, quali:
– la prossimità delle abitazioni dei genitori
– la disponibilità e la collaborazione dei genitori
– il bambino stesso
– l’accordo dei genitori.
Questi criteri sono cumulativi e l’assenza di uno di essi costituisce un autentico ostacolo alla residenza alternata.
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Perché la residenza alternata abbia delle possibilità di successo, la comunicazione tra i genitori dev’essere non solo esistente ma ‘fluida’.
L’accordo tra i genitori è il criterio maggiormente determinante.
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In conclusione:
La residenza alternata rimane una bella idea MA «in un mondo popolato da genitori concilianti» e «da bambini psicologicamente solidi».
BIBLIOGRAFIA
Chopin M, Cadars Beaufour C: Les limites de la résidence alternée. Les critères de la résidence alternée, une simple faculté offerte au juge. AJ Famille, n° 1, Janvier 2010.